San Sebastiano sorse, per opera della Confraternita di Santa Maria della Pietà, nel 1515 …’ alquanti massari e parecchi foresi del burgo Portella ‘… ottennero la concessione di un terreno demaniale per edificare una piccola cappella che svolgeva funzioni religiose e da luogo di riunione della stessa confraternita. Il luogo prescelto era molto vicino alle attività dei maestri conciatori di pelli.
Questi ultimi se ne volevano impossessare con l’intento di intitolarla a San Sebastiano, il loro santo protettore.
Nel 1623 la potente corporazione dei cuoiai chiese e ottenne dal viceré di Napoli l’autorizzazione di fondare, sotto il titolo di San Sebastiano martire, un monte di pietà. Operazione che riuscì a incrementare le rendite destinate alla manutenzione della gestione della chiesa. Anche questo manufatto fu distrutto dal sisma del 1688.
Superate le prime difficoltà, i maestri dell’arte della concia in pochi anni ricostruirono sia la chiesa sia il campanile. Non si fermarono e per abbellire e decorare la chiesa che tanto amavano, chiamarono, da Napoli gli artisti Domenico Antonio Vaccaro e Paolo De Matteis.
Oggi gli affreschi della volta, le tele e gli altari laterali, danno l’immediata sensazione, di trovarsi di fronte ad opere d’arte maggiore del seicento napoletano.