E’ la Chiesa parrocchiale di Guardia Sanframondi dedicata a San Filippo Neri patrono del paese. Non si hanno notizie certe circa la sua edificazione i suoi elementi architettonici la fanno risalire al XVII secolo (ma l’impianto risale certamente ad epoca precedente). E’ una chiesa in stile barocco, a croce latina, con evidenti accenni alla cultura romanica, ha tre navate con quattro archi laterali, sorretti da cinque colonne, è lunga 38 metri, larga 16 metri e alta 13 metri.
Lungo la navata di sinistra sono ubicate le cappelle di San Vincenzo de’ Paoli, dell’Addolorata, di Sant’Anna, dell’Immacolata e di San Carlo; mentre la navata di destra ospita le cappelle del Sacro Cuore, della Madonna di Pompei, di San Giuseppe.
Le tre cappelle più importanti all’interno del Santuario sono sulla sinistra la Cappella del Santissimo Sacramento e sulla destra la Cappella dedicata a San Filippo Neri, subito dopo sulla destra vi è la cappella del Sangue sparso.
Dopo i lunghissimi lavori di consolidamento e di restauro la chiesa è stata riaperta al culto il 24 luglio 1982. Questo intervento ha interessato il consolidamento del terreno delle fondazioni e si sono rinforzate le strutture verticali, l’intero soffitto ligneo è stato rifatto con una struttura in acciaio completamente indipendente. Sono state tolte quelle strutture murarie provvisorie per arginare cedimenti statici. La chiesa parrocchiale, dopo questo intervento, ha ripreso la sua semplice e luminosa eleganza.
Anche il Santuario come la chiesa di San Sebastiano si presenta modesto nella facciata. Gli interni relativamente ‘poveri’, anche se non mancano buoni manufatti di notevole interesse come il soffitto ligneo dipinto e alcune tele di autori vari.
Quello che ‘salta all’occhio’ è l’artistico e maestoso trono addossato al muro centrale dell’abside che è tutta occupata dal baldacchino settecentesco al centro del quale è collocata la nicchia dove è riposta la statua dell’Assunta. Fu costruito dal popolo nel 1736
La Chiesa diventata Santuario dell’Assunta nel 1956 e Basilica minore pontificia nel 1988, è dedicata a quella Madonna Assunta cui fanno riferimento i riti settennali di penitenza.
La statua lignea che raffigura la Vergine, se privata della seicentesca veste in seta trapuntata in oro, si presenta seduta su un trono con il bambino in piedi sulle ginocchia. Misura novantuno centimetri di altezza dalla sua piccola base di legno. E’ verosimile che in origine la pregevole scultura lignea dovesse appartenere a una pala d’altare e una volta staccata dal suo contesto originario, ha perso tutte le sue peculiarità fino ad assumere un aspetto del tutto diverso.
Nel 1736 i rioni contribuirono a questa trasformazione infatti il rione Croce donò alla madonna la veste di drappo in oro, mentre il rione Fontanella fece realizzare il piedistallo intagliato e dorato, e il rione Portella donò la corona in argento del Bambino.