La ‘spugna’ è un pezzo di sughero circolare, realizzata e costruita da artigiani locali appartenenti ai rioni, nel quale sono opportunamente conficcati degli spilli, che la tradizione indica in trentatré, gli anni di Cristo. Queste punte fuoriescono dal sughero per circa due millimetri, e sono ulteriormente distanziati alla base del sughero con uno strato di cera che ha il compito di preservare la ferita dal contatto del sughero e a livellare la sua superficie circolare. Il battente, percuotendosi incessantemente provoca il sanguinamento del petto. Per detergere, disinfettare e mantenere aperta la ferita, alcuni assistenti, tra le fila dei battenti, dispensano del vino bianco sulla spugna. Il luogo di riunione dei battenti è la Cappella del Crocifisso detta anche del ‘Sangue sparso’ nel Santuario, dove iniziano la loro penitenza al grido di ‘Fratelli, in nome di Maria, battetevi !’ in ginocchio, camminando a ritroso guardando la statua, escono dal Santuario e si dispongono ordinatamente dietro il mistero di ‘San Girolamo penitente’.

Mentre, come abbiamo visto, ‘disciplina’ e  ‘disciplinanti‘  sono messi in relazione all’iniziale fenomeno delle  processioni organizzate a Perugia nel 1260 da Fra Raniero Fasani.Una delle  prime testimonianze sulla  ‘spugna‘  e sul suo utilizzo da parte dei  ‘battenti’ nonchè sulla nascita dell’intera tradizione guardiese della festa dell’Assunta sono  fornite da un testo  del gesuita P. Scipione Paolucci  ‘ Missioni de padri della compagnia di Gesù nel Regno di Napoli’ del 1651 che nel descrivere le processioni penitenziali del suo tempo elenca numerosi strumenti di penitenza tra cui … suvéri armati di gran copia di pungentissimi achi … descrivendo cosi la ‘spugna‘. ( Riti e Misteri guardiesi )