Con l’espressione ‘percorsi processionali’, ci si riferisce ai percorsi, seguiti dalle processioni rionali, che hanno come punto di partenza la chiesa o il luogo di riunione di ciascun rione e come punto di arrivo il santuario dell’Assunta.
Per semplificare, suddividiamo i percorsi processionali dell’intera manifestazione religiosa guardiese nelle seguenti categorie:
- dal lunedì al venerdì, i percorsi di processione rionali infrasettimanali;
- il sabato, il percorso processionale del clero e delle associazioni cattoliche;
- la domenica, il percorso della processione generale;
Per i primi, vi è da operare un’ulteriore distinzione:
- il percorso rionale di ‘penitenza’
- il percorso rionale di ‘comunione’
Questi, a loro volta, si diversificano tra:
- percorso di penitenza e/o comunione di andata (verso il santuario)
- percorso di penitenza e/o comunione di ritorno (verso la propria chiesa rionale)
Come si intuisce …l’aspetto dei percorsi delle processioni dei riti settennali è piuttosto complesso. Si tratta, infatti, di diversi percorsi processionali, quattro per ogni rione: due di penitenza e due di comunione, in più quello della processione generale. A questi si aggiunge il percorso processionale del clero e delle associazioni cattoliche. Va, inoltre, chiarito che i due percorsi processionali, di andata verso il Santuario e di ritorno verso la chiesa rionale, seguono tracciati diversi.
Ricordiamo anche la breve processione che si svolge per la chiusura della lastra … e siamo a 19 percorsi processionali.
In passato, sicuramente lo sviluppo processionale era diverso dall’attuale; gli unici riferimenti di modifica descritti sono presenti nei testi di Abele De Blasio e Carlo Labagnara che si propongono di seguito:
… Col passare del tempo la processione subì delle innovazioni per opera di un missionario che il 12 Maggio 1793 si trovava in Guardia per gli esercizi spirituali.
Quel padre propose alle Autorità e a Monsignor Lupoli, e tutti accettarono, che la traslazione della Sacra immagine della Santa Maria Assunta fosse preceduta da sei giorni di penitenza che furono iniziati dal borgo Croce.
I componenti di detto quartiere il lunedì antecedente all’uscita della Vergine, disposti in corteo si recavano alla chiesa matrice, dove ricevevano la Santa Comunione. Il giorno dopo gli stessi in abito di penitenza, dalla stessa chiesa andavano alla chiesa di San Francesco dove i PP. della Missione disponevano gl’ intervenuti alla rigenerazione dello spirito. In questo stesso giorno – martedì – il borgo Portella faceva la comunione e il giorno dopo la penitenza e così di seguito il borgo Fontanella e il borgo Piazza.
Il sabato era riservato alla penitenza dei sacerdoti, i quali come gli altri devoti portavano sul capo una corona di spine ed una fune a scapolare incrociata sul petto …
(Guardia Sanframondi – notizie storiche – appunti su Limata) Abele De Blasio 1961 Napoli (pagina 81)
Nel descrivere i percorsi processionali, si è parlato, a più riprese, delle chiese rionali o dei luoghi di riunione. E’ opportuno, pertanto, fare alcune precisazioni a riguardo.
In passato, i rioni si identificavano con la propria chiesa, con il proprio spazio religioso e con i propri percorsi processionali che delimitavano planimetricamente i rioni. Tutto si svolgeva nello spazio ristretto del proprio rione. In seguito, con lo sviluppo urbanistico della comunità, gli spazi si sono dilatati e sono sopravvenute nuove esigenze organizzative. Si è deciso, allora, da parte dei comitati rionali, di ampliare i percorsi, raggiungendo i nuovi nuclei abitativi fino ad arrivare, grosso modo, all’attuale conformazione planimetrica. Oltre ai percorsi processionali rionali, viene modificato anche il tracciato della processione generale. Tale modifica avviene con i riti del 1961.
…Prima di tale data, infatti, in molti tratti, la processione generale ripiegava su se stessa, determinando confusione e disagi sia per i partecipanti ai misteri che per gli spettatori.
Senza contare che le stradine anguste del centro storico non riuscivano più a contenere i partecipanti alle processioni. Di contro, però, il centro storico di Guardia Sanframondi fu penalizzato da questa scelta perdendo, in parte, la centralità rappresentativa e partecipativa sia nella processione generale che, in parte, nelle processioni infrasettimanali.
Guardia Sanframondi tradizioni rinnovate nei riti settennali – Carlo Labagnara 2003 RS Edizioni Realtà Sannita Benevento (pagina 93)