Gli elementi sonori dei riti sono identificabili con i campanelli, le ‘canzoncine’ dei cori rionali, le litanie lauretane e … il colpo di mortaretto. Su quest’ ultimo elemento vorrei fermare l’attenzione.
Diciamo subito che il colpo viene fatto detonare dal castello, a scopo di annuncio, nel preciso momento in cui la statua dell’Assunta varca la soglia del Santuario per essere portata in processione. Il Santuario è perfettamente visibile dal castello, tranne che per la zona dell’ingresso. Ecco perché un incaricato del Parroco, dall’arco di ingresso dell’Oratorio dei Padri Filippini, dà il segnale agitando il braccio. L’Assunta è sulla soglia: viene sparato il colpo di mortaretto dalla sommità del castello, punto baricentrico e centrale rispetto al lungo snodarsi della processione.
Il mortaretto è un tubo cilindrico tra i 20 e 25 cm di lunghezza e 12/13 cm di diametro contenente polvere pirica come il colpo finale dei normali fuochi artificiali. E’ abitudine consolidata predisporre due mortaretti nel caso il primo non funzioni.
Una potente, sorda ed impressionante detonazione, amplificata dal silenzio e dalla concentrazione della processione e dei suoi partecipanti, squarcia l’aria. L’Assunta è, dopo sette anni, fuori dal suo Santuario.
Contemporaneamente, e subito dopo il colpo, tutti i partecipanti alla processione si inginocchiano. Quel colpo squarcia l’aria e si dissolve in una nuvola di fumo, facendo, simbolicamente, cadere pregiudizi, timori e paure, aprendo il cuore dei partecipanti ai riti di penitenza.
Quel colpo di mortaretto, infatti, non è solo il segnale che la statua è in processione, è forse qualcosa di più. Se, con l’apertura della lastra, cade quel sottile diaframma che divide l’Assunta dal suo popolo fedele; con l’uscita dalla chiesa, la protagonista dei riti settennali di penitenza scende tra i suoi devoti, tra il suo popolo, tra la sua gente e sembra parlare al cuore di ciascuno: “Ecco, sono qui, come sempre, tra di voi!”
Il segnale sonoro è, sul piano pratico, riconducibile a fattori organizzativi. Ha la finalità di permettere il calcolo e la previsione del tempo che intercorre tra l’uscita della statua, a chiusura della processione, e l’incontro con i battenti che si snodano dopo il “Mistero di San Girolamo penitente” ultimo quadro figurativo del rione Croce, primo rione a sfilare in processione.
I “Battenti” aspettano, continuando la loro penitenza alle spalle della chiesa di San Sebastiano, in Piazza Condotto e, quando compare la statua in Piazza Castello, riprendono a camminare e davanti ad essa, inginocchiandosi a gruppi o singolarmente, offrono il loro atto penitenziale.
L’incontro dei “Battenti” con la statua della Madonna Assunta costituisce uno dei momenti più toccanti e densi di significato dei riti settennali di Guardia Sanframondi.
Giovanni Lombardi